Musica. Mannoia: “Mi piacerebbe una Notte della Taranta al femminile”

“È un onore e un privilegio essere stata chiamata come maestra concertatrice. Mi piacerebbe fare una Notte della Taranta al femminile, sottolineare le storie di donne. Le donne della tradizione popolare sono cantate in canti apparentemente leggeri ma che nascondevano dietro le parole grandi significati, e sulle quali ci vorremo intrattenere, storie di lavoro, di […]

“È un onore e un privilegio essere stata chiamata come maestra concertatrice. Mi piacerebbe fare una Notte della Taranta al femminile, sottolineare le storie di donne. Le donne della tradizione popolare sono cantate in canti apparentemente leggeri ma che nascondevano dietro le parole grandi significati, e sulle quali ci vorremo intrattenere, storie di lavoro, di abuso, di sfruttamento. Abbiamo il dovere di preservare questa storia, perché se non sappiamo da dove veniamo non sappiamo neanche dove andiamo”. Lo ha spiegato Fiorella Mannoia, maestra concertatrice della 26esima edizione del Concertone de La Notte della Taranta, in programma il 26 agosto a Melpignano (Lecce), nel corso di una conferenza stampa a Bari. “È la cultura che unisce i popoli, che ci fa riconoscere l’un l’altro, senza questo scambio culturale di cui si è nutrito il nostro Paese che è un meticciato. Noi – ha aggiunto – risentiamo dell’influenza araba, spagnola, greca, noi siamo un meticciato, questo dobbiamo sottolineare, questo sarà il mio obiettivo, dando spazio alla parte percussiva, senza la quale non sarebbe Taranta. Penso che le percussioni siano l’anello che ha unito tutte le culture e allora speriamo di lavorare insieme a Carlo Di Francesco e Clemente Ferrari sotto questo profilo. Io sceglierò le canzoni che richiamano come protagoniste le donne, ma non solo, le sceglieremo insieme all’orchestra popolare, che ho conosciuto nel 2016 e ne ho constatato la bravura, la serietà e la competenza. L’aspettativa è grande e noi ce la metteremo tutta per fare del nostro meglio. Sono molto emozionata e gratificata da questo incarico, spero di essere all’altezza della situazione perché la Notte della Taranta è una cosa grande”. “Noi – ha poi aggiunto, rispondendo ai cronisti – stiamo facendo una ricerca sulle canzoni tradizionali che abbiano come tema le donne e le loro denunce sul mondo del lavoro, lavoravano dalla mattina alla sera, spesso venivano abusate, spesso si sentivano in gabbia. C’è da lavorare e siamo impegnati nella ricerca. La Notte della Taranta è una notte di cultura perché al di là del divertimento, e al di là delle 200mila persone che abbiamo davanti, è una notte di riproposta, un grande privilegio. Mi rendo conto che sto per lavorare per una cosa importantissima per la Puglia e per l’Italia”.

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